La PARROCCHIA

Stiamo vivendo un tempo di Quaresima inedito, dove non possiamo riunirci insieme per celebrare in comunità l’Eucaristia, non possiamo incontrarci nelle nostre chiese.

Don Alessandro, il nostro assistente, ci offre alcuni piccoli suggerimenti e strumenti preziosi per intensificare e vivere in maniera più consapevole e partecipata la nostra preghiera, in comunione con tutta la Chiesa.

digiuno

Come vivere, da battezzati, questo tempo di digiuno eucaristico, perché sia tempo fruttuoso dello Spirito?

Un primo suggerimento è quello di rileggere (o leggere) e meditare, un po’ alla volta, la splendida nota pastorale dell’Episcopato italiano sulla domenica “Il giorno del Signore”, del 1984, anche oggi attualissima e ricchissima di spunti.

«Ricordati delle feste per santificarle»

26. –Se per mancanza del ministro sacro o per altra grave causa diventa impossibile la partecipazione alla celebrazione eucaristica, la stessa norma raccomanda vivamente di prendere parte alla liturgia della Parola, se ve n’è qualcuna, oppure di dedicare un congruo tempo alla preghiera personale o in famiglia o, secondo l’opportunità, in gruppi di famiglie e di amici (Codice di Diritto Canonico, can. 1248 § 2).

È il Padre che imbandisce una mensa e invita i suoi figli: i fedeli sono tenuti all’obbligo di parteciparvi (Cfr. Codice di Diritto Canonico, can. 1247). Disprezzare l’invito è grave colpa; declinarlo per seri motivi è causa di rammarico; prendervi parte stancamente significa privarsi dell’abbondanza dei suoi doni.

La Messa alla televisione

35. – Una parola a parte merita la Messa radio o teletrasmessa. Avversata da alcuni, essa è spesso vissuta con partecipazione e devozione dal malato, dall’anziano, o da chi si trovi comunque nella impossibilità di recarsi personalmente in chiesa. E proprio a questi ultimi essa può offrire un servizio spiritualmente assai utile. Anzi, è soprattutto a queste categorie di persone che bisognerà pensare nella preparazione di quelle Messe, nell’omelia, nelle intenzioni della preghiera universale. Chi per seri motivi è impedito, non è tenuto al precetto. D’altra parte, la partecipazione alla Messa alla radio o alla televisione non soddisfa mai il precetto. Tuttavia è evidente che una Messa alla televisione o alla radio, che in nessun modo sostituisce la partecipazione diretta e personale all’assemblea eucaristica, ha i suoi aspetti positivi: la parola di Dio viene proclamata e commentata «in diretta», e può suscitare la preghiera; il malato e l’anziano possono unirsi spiritualmente alla comunità che in quello stesso momento celebra il rito eucaristico; la preghiera universale può essere condivisa e partecipata. Manca certamente la presenza fisica, ma l’impossibilità di portare un’offerta all’altare non esclude quella di fare della propria vita (malattia, debolezza, memorie, speranze, timori) un’offerta da unire a quella di Cristo. E l’impossibilità di accostarsi al banchetto eucaristico può essere oggi superata, in molti casi, dal puntuale servizio dei ministri straordinari della Comunione.

Non c’è solo la Messa

36. – Il giorno del Signore ha il suo centro nella celebrazione eucaristica, ma non vive solo di questa. Accanto all’Eucaristia c’è l’ufficio di lode, l’adorazione silenziosa o solenne e le altre forme di pietà che la tradizione ci ha consegnato. L’ufficio divino ai laici: è questo uno dei frutti della riforma liturgica. Comunitaria o individuale, la lode del cristiano consacra lo scorrere del tempo e la vita dell’uomo. L’Ufficio delle Lodi e dei Vespri rappresenta i momenti decisivi di questa spiritualità.

Ogni celebrazione sacramentale richiede necessariamente la presenza, la partecipazione con la nostra persona, il corpo e i sensi. Questo, ora, non è possibile. Se la Messa in TV (o attraverso un media) può aiutare la preghiera, evidentemente non sostituisce la partecipazione alla Messa stessa; la celebrazione, infatti, non sopporta la passività, l’assistere, come spettatori (non la sopporta, a maggior ragione, neppure quando siamo presenti per parteciparvi attivamente).

La Liturgia delle ore

Accogliendo le indicazioni sapienti della Chiesa, abbiamo un grande tesoro da scoprire o riscoprire, in particolare in questa occasione: la LITURGIA DELLE ORE.
Come aderenti di A.C. sicuramente, in qualche giornata, ritiro, campo, esperienza associativa o ecclesiale, avrete vissuto uno dei momenti di questa preghiera, che scandiscono il ritmo quotidiano. L’invito, che la Chiesa stessa ci offre, è di valorizzare questa preghiera, che ci fa essere espressione e voce della Chiesa stessa: ogni giorno, e adesso in maniera ancora più opportuna.

Per comprendere ancora meglio il significato ed il valore di questa preghiera, di seguito trovate alcuni spunti di riflessione e formazione, introduttivi alla Liturgia delle Ore.

“La Liturgia delle Ore si è sviluppata a poco a poco in modo da divenire la preghiera della Chiesa locale. Essa si svolgeva in tempi e luoghi stabiliti, sotto la presidenza del sacerdote. Era come una indispensabile integrazione di ciò che costituisce la sintesi di tutto il culto divino, cioè del sacrificio eucaristico, la cui straordinaria ricchezza faceva rifluire ed estendeva ad ogni ora della vita umana.” (Paolo VI, Costituzione Apostolica Laudis canticum, con la quale si promulga l’Ufficio divino rinnovato a norma del Concilio Ecumenico Vaticano II)

Da PRINCIPI E NORME PER LA LITURGIA DELLE ORE:

Consacrazione del tempo
10. Cristo ha comandato: «Bisogna pregare sempre senza stancarsi» (Lc 18, 1). Perciò la Chiesa, obbedendo fedelmente a questo comando, non cessa mai d’innalzare preghiere e ci esorta con queste parole: «Per mezzo di lui (Gesù) offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio» (Eb 13, 15). A questo precetto la Chiesa ottempera non soltanto celebrando l’Eucaristia, ma anche in altri modi, e specialmente con la Liturgia delle Ore, la quale, tra le altre azioni liturgiche, ha come sua caratteristica per antica tradizione cristiana di santificare tutto il corso del giorno e della notte (Cf SC 83-84).

Rapporto tra Liturgia delle Ore ed Eucaristia
12. La Liturgia delle Ore estende (Cf PO 5) alle diverse ore del giorno le prerogative del mistero eucaristico, «centro e culmine di tutta la vita della comunità cristiana» (CD 30): la lode e il rendimento di grazie, la memoria dei misteri della salvezza, le suppliche e la pregustazione della gloria celeste. La celebrazione dell’Eucaristia viene anche preparata ottimamente mediante la Liturgia delle Ore, in quanto per suo mezzo vengono suscitate e accresciute le disposizioni necessarie alla fruttuosa celebrazione dell’Eucaristia, quali sono la fede, la speranza, la carità, la devozione e il desiderio dell’abnegazione di sé.

Esercizio dell’ufficio sacerdotale di Cristo nella liturgia delle Ore
13. «L’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio» (SC 5), Cristo la compie nello Spirito Santo per mezzo della sua Chiesa non soltanto quando si celebra l’Eucaristia e si amministrano i sacramenti, ma anche, a preferenza di altri modi, quando si celebra la Liturgia delle Ore (Cf SC 83, 98). In essa egli stesso è presente quando si raduna l’assemblea, quando si proclama la parola di Dio, «quando la Chiesa supplica e salmeggia» (SC 7).

Santificazione dell’uomo
14. Nella Liturgia delle Ore si compie la santificazione dell’uomo (Cf SC 10) e si esercita il culto divino in modo da realizzare in essa quasi quello scambio o dialogo fra Dio e gli uomini nel quale «Dio parla al suo popolo… il popolo a sua volta risponde a Dio con il canto e con la preghiera» (SC 33). Senza dubbio i partecipanti possono ottenere dalla Liturgia delle Ore una santificazione larghissima per mezzo della parola salvifica di Dio che ha grande importanza in essa. Dalla Sacra Scrittura si scelgono, infatti, le letture. Da essa viene la Parola divina dei salmi che si cantano davanti a Dio. Di afflato e ispirazione biblica sono permeate le altre preci, orazioni e canti (Cf SC 24).
Non solo dunque quando si legge tutto ciò che è «stato scritto per nostra istruzione» (Rm 15, 4), ma anche quando la Chiesa prega o canta, si alimenta la fede dei partecipanti, le menti sono sollevate verso Dio per rendergli un ossequio ragionevole e ricevere con più abbondanza la sua grazia (Cf SC 33).

Lode offerta a Dio in unione con la Chiesa celeste
15. Nella Liturgia delle Ore la Chiesa, esercitando l’ufficio sacerdotale del suo Capo, offre a Dio «incessantemente» (1Ts 5, 17), il sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome (Cf Eb 13, 15). Questa preghiera è «la voce della stessa Sposa che parla allo Sposo, anzi è la preghiera che Cristo, unito al suo Corpo, eleva al Padre» (SC 84).
«Tutti coloro, pertanto, che compiono questa preghiera, adempiono da una parte l’obbligo proprio della Chiesa e dall’altra partecipano al sommo onore della Sposa di Cristo perché, celebrando le lodi di Dio, stanno dinanzi al suo trono a nome della Madre Chiesa» (SC 85).

Supplica e intercessione
17. Ma, oltre alla lode di Dio, la Chiesa nella liturgia esprime i voti e i desideri di tutti i cristiani, anzi supplica Cristo, e, per mezzo di lui, il Padre per la salvezza di tutto il mondo (Cf SC 83). Questa voce non è soltanto della Chiesa, ma anche di Cristo, poiché le preghiere vengono fatte a nome di Cristo, cioè «per il nostro Signore Gesù Cristo», e così la Chiesa continua a fare quelle preghiere e suppliche che Cristo offrì nei giorni della sua vita terrena (Cf Eb 5, 7), e che perciò godono di una efficacia particolare.

Suggerimenti concreti per la preghiera quotidiana

l’indicazione è quella di pregare con la Liturgia delle Ore; per chi non fosse abituato e non ne conoscesse bene le modalità, suggerisco alcune possibilità pratiche

  • scaricare l’APP CEI – LITURGIA DELLE ORE, che contiene i testi e anche una interessante possibilità “audio”, attraverso la quale possiamo seguire la preghiera, anche cantata
  • unirsi ad una comunità che prega, in diretta, alcuni momenti della Liturgia delle Ore;
 

Suggerimenti concreti per la preghiera domenicale

Il suggerimento è di celebrare in famiglia una Liturgia della Parola, seguendo gli spunti dell’Ufficio Liturgico Nazionale e del sito Insieme sulla stessa barca.

Oltre a questo vi proponiamo un video dove 3 monaci benedettini propongono una ricca e profonda riflessione a tre voci: sr. Myriam, del monastero di Bastia Umbra, presenta la parte biblica, spiegando il testo; p. Maurizio e p. Natale, camaldolesi dell’eremo di Monte Giove, presentano un’opera d’arte e un’attualizzazione relativi al brano evangelico.

Le proposte CEI
    Insieme sulla stessa barca

      - Solitudine: una riflessione...

      Vi segnalo una bella riflessione, in vista della Pasqua, di p. Timothy Radcliffe, già maestro generale dei domenicani: https://re-blog.it/2020/03/23/solitudine-delluomo-solitudine-di-dio

      Leggendola, mi ha richiamato il discorso preparato dal Santo Padre Francesco per la Liturgia penitenziale con il clero di Roma, del 27 febrraio scorso a S. Giovanni in Laterano, che parla della solitudine, anzi, dell’isolamento, tra le amarezze della vita del prete.

      Questo collegamento mi ha fatto pensare ad un semplice suggerimento, che mi permetto di proporre: i vostri parroci, i vostri assistenti, i vostri preti ci sono: non possiamo incontrarci neppure con loro, ma non per questo essi sono assenti. Pregano per la situazione difficile di questo tempo e per tutti, anche per voi; vi ricordano nella celebrazione quotidiana dell’Eucaristia, alla quale non potete partecipare, ma alla quale potete unirvi in comunione di preghiera.

      Chiamateli, sentiteli, sia se avete bisogno di un po’ di ascolto e di sentire una parola amica, sia per farvi vicini anche a loro. Non tutti vivono con loro familiari e questo può far sentire anche a loro la difficoltà della solitudine e dell’isolamento in questo tempo: i mezzi di comunicazione che abbiamo ci possono aiutare, almeno un po’, ad alleviarci a vicenda questo peso e a farci sentire reciprocamente un po’ di umanità, affetto e vicinanza.

      Video riflessioni

      In questa sezione trovate alcune riflessioni proposte dalla Fraternità di Romena e dalle monache agostiniane Santi Quattro Coronati