“Da Lui proviene la mia Speranza” – Esercizi Spirituali Adulti

 

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Lo scorso fine settimana (8-9 marzo) si è svolta la consueta esperienza degli esercizi spirituali degli adulti guidati dall’assistente nazionale del settore Adulti Don Oronzo Comi.

 

Adultifoto1bisNella splendida cornice del convento dei domenicani a Taggia, la prima meditazione di don Oronzo ha guidato la riflessione sul tema della fiducia e della confidenza. Come Saulo, passato dalle sue certezze al dubbio, è rinato Paolo, uomo nuovo, grazie all’incontro con Cristo, anche noi siamo chiamati a vivere relazioni di fiducia, alimentate dalla fede del nostro battesimo.

 

La seconda meditazione ci fa riflettere sul nostro passaggio dal dubbio alla fiducia e dalla fiducia alla speranza. Il metodo per fare questo passaggio ce lo insegna Giovanni, cap.  7  vers. 17 del suo Vangelo:

 

“Chi vuol fare la sua volontà, riconoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso.”

 

Adultifoto2Quindi fare la volontà di Dio per poi conoscerla, in un passaggio che diventa chiamata, fiducia, sequela, conoscenza. Passando per il desiderio e la promessa, decidiamo di metterci in gioco solo se ci fidiamo dell’altro. L’atto di fiducia diviene così fondamento della speranza. Ma dal dubbio può nascere la scelta di non fidarsi e di non sperare, la scelta di stare fermi, di non scegliere, di rimanere “cristiani sulla soglia”, prigionieri di una paura e angoscia che sono nemiche della fiducia e della speranza.

 

Nella terza meditazione, viene approfondito ulteriormente il tema della speranza, attraverso la parabola del buon samaritano, (Luca cap.10 vers. 30-37) che lungo la sua strada, si accorge di un uomo ferito e decide di fermarsi. Nella bolla del Giubileo “Spes non Confundit”, Papa Francesco afferma che

 

“…i segni dei tempi (…) chiedono di essere trasformati in segni di speranza”.

 

Adultifoto3L’uomo sul ciglio della strada è per il samaritano un segno dei tempi, che diventa un segno di speranza nel momento in cui lui decide di non passare oltre, come hanno fatto gli altri, ma di fermarsi. Nella società di oggi sono tantissimi i segni dei tempi che, con il nostro coinvolgimento, possono diventare segni di speranza: la pace, i giovani, i migranti. Questi segni ci interpellano: solo se ne faremo segni di speranza, diventeremo seminatori di speranza e il risvolto sociale delle nostre azioni di bene diventerà visibile.

 

Pamela Manfrin